Carbonato di Calcio

CaCO3 ricavato da pure rocce calciche

Carbonato di Calcio

Il Carbonato di Calcio realizzato dalla NICEM trova ampio utilizzo nel settore industriale manifatturiero poiché idoneo per i più diversi utilizzi.

Il carbonato di calcio viene comunemente classificato come sale, ossia un composto chimico che - a livello elettrico - non presenta nessuna attività (neutro), in cui i cationi e gli anioni si annullano vicendevolmente.
Il Carbonato di Calcio è un derivato dell’acido carbonico che si ottiene combinando l’acido con l’idrossido di calcio, secondo la formula: H2CO3 + Ca(OH)2 = CaCO3 + H2O che produce, oltre al carbonato di calcio, l’elemento di scarto che, in questo caso, è l’acqua.
Il carbonato di calcio, nella reazione sopra citata, viene a formarsi come precipitato, ossia materiale solido che si deposita sul fondo del recipiente in cui è stata fatta avvenire la reazione. Questo è possibile perché una delle caratteristiche fisiche del Carbonato di Calcio è l’insolubilità in acqua a temperatura ambiente. Per recuperare il composto solido, quindi, è sufficiente evitare che la soluzione eterogenea raggiunga la temperatura di fusione del carbonato (che è superiore agli 825 gradi) e procedere con una triplice filtrazione a freddo. Il carbonato di calcio è un sale mediamente basico con un valore di pH pari a 10, derivante dal fatto che viene prodotto da una reazione in cui viene coinvolto un idrossido con due gruppi ossidrili: l’idrossido di calcio. È un sale basico, che si dimostra particolarmente reattivo a contatto con un qualsiasi acido: infatti, in presenza di una sostanza con pH inferiore a 7 la sua struttura molecolare solida si rompe e il carbonato entra in soluzione nel nuovo soluto.

Basandosi su questa definizione chimica, non tutti sarebbero in grado di riconoscere questo composto, che pure fa parte della vita quotidiana della maggior parte delle persone. Infatti, il carbonato di calcio è il composto chimico principale del cosiddetto calcare. Il valore di durezza delle acque, analisi fatta periodicamente in tutti gli acquedotti urbani e nelle reti idriche a uso civile e industriale, dipende dalla quantità di carbonato di calcio disciolto in acqua. Si tratta di un normale processo chimico che va avanti da quando la Terra ha avuto origine: la calcificazione rocciosa è, nella maggior parte dei casi, dovuta alle sedimentazioni di carbonato di calcio che, nel corso dei millenni, si sono accumulate. Le analisi chimiche e geologiche effettuate su alcuni dei materiali rocciosi più comuni, come ad esempio il marmo, hanno dimostrato che il componente principale altri non è che il carbonato di calcio.
L’uomo ha convissuto fin dalle origini con questo composto chimico, scoprendone lentamente le caratteristiche principali che potevano essere sfruttate a suo favore. Infatti, solo per fare un esempio, viene spesso impiegato nell’industria tessile come additivo sbiancante naturale.

Nonostante un’eccessiva presenza di carbonato di calcio nell’organismo sia causa di alcuni problemi di salute, tra i cui i noti calcoli renali, assunto in dosi minime non arreca nessun tipo di danno in quanto il corpo umano riesce a metabolizzarlo piuttosto facilmente attraverso il sistema di trasporto e depurazione renale. Anzi, di recente viene consigliato anche come integratore alimentare, specialmente per chi presenta carenze di calcio nelle ossa: il carbonato di calcio è composto per il 40% da calcio in forma elementare, facilmente assorbibile dal sangue. In ambiti diversi, viene consigliato anche per chi soffre di acidità di stomaco perché, trattandosi di un sale basico, contrasta efficacemente gli acidi gastrici, limitando malesseri e reflussi.

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